lunedì 7 novembre 2011

Racconti del terrore - Magliana Mon aMour

Stasera cena vegana, con amica vegana (ma non solo) e discorsi rigorosamente vegani.
Mi viene voglia di abbacchio allo scottadito, ma questo resti tra noi.
La cena è allo CSOA Macchia Rossa, centro sociale alla Magliana, organizzata però da Vegan Riot.
Direi ottimo, 10 euro per antipasti (3 tipi), 2 primi, 1 secondo e un dolce - tutto buono, tranne lo spezzatino di cingomma - come dice Robi, che sarebbe di soia, come dargli torto? Io no, provatelo, se sopravvivete fatemi sapere...
Cena intima, nonostante la presenza di almeno 30 sconosciuti, questo accade solo quando c'è l'informalità. Tutto è diretto, semplice, intimo.
E la Peroni grande a 2 euro ne vogliamo parlare? No, infatti c'è poco da dire - all'Open Baladin, localino tirato a lucido da torinesi stinfietti che si atteggiano a birrai, un bicchiere di ottima birra fatta con liquirizia, cavolo nero, farro e aromatizzata al formaggio di fossa, la paghi 5 euro... Dalla nazista della Lapsutinna anche 6 euro per una blanche...
Per carità paghi la qualità, vuoi mettere una Baladin con una Peroni? Si, voglio mettere, perchè la birra è un fatto sociale, nella birra scorre fluida la chiacchera e se me ne voglio bere 3 allo CSOA spendo 6 dalle altre parti 18...c'è una bella differenza, no?
Vabbè la smetto con questa pippa sulla birra, si parlava d'altro.
Si parlava della Magliana, perchè uscendo dallo CSOA, accaldati e coccolati dalla cena politicamente corretta, la mia amica chiede al mio amico, "ma la magliana è tranquilla?" e il mio amico "Si avoglia, ci ho vissuto 3 anni, si sta benissimo".
Illusioni, illusioni o convinzioni, o forse solo sfortunate coincidenze.
Dopo poco a terra un uomo, sulla 50 ina straniero, immobile, con un casco in mano.
Ovviamente mi fermo, ci avviciniamo, cerchiamo di capire se respira, si è vivo.
Chiamo l'ambulanza e espletiamo le pratiche consone a dei bravi cittadini, educati e tendenti a comportamenti civili.
Succede che arriva un suo amico, detto Frankeistein, per la cicatrice sulla fronte vistosa e cucita con filo nero - non vi racconto cosa è successo, perchè non è questo che mi ha sconvolto.
Quello che mi ha sconvolto, è stato quello che ho pensato subito dopo aver chiamato l'ambulanza.
Un pensiero si è insidiato come un ago nelle vene, fastidioso e pungente.
Era un misto tra vergogna e paura, ma questa persona avrà il permesso di soggiorno? E se è irregolare (cazzo mi fa schifo questo modo di dire), all'ospedale lo denunciano?
Magari è solo ubriaco fradicio e lo sto mandando dritto dritto a un controllo...forse avrei dovuto farmi i fatti miei....
Tremendo, il dubbio tra il soccorso e la paura del controllo - è peggio essere spediti a casa o essere lasciati a terra tra piscio e bava?

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