giovedì 3 novembre 2011

Mente annebbiata

La mente annebbiata ce l'hai quando hai bevuto, magari 3 o 4 bicchieri di vino, il vino buono quello che hai mandato giu con piacere e disinvoltura, magari dopo una giornata piuttosto stancante, sicuramente in compagnia.
Il vino diventa un rifugio, proprio perchè dopo poco senti i muscoli più leggeri e caldi. La testa rallenta insieme ai movimenti, i pensieri s'assopiscono e fanno le fusa, la mente s'annebbia.
In quel momento tutto ti sembra più possibile di prima, più facile o semplicemente meno importante. Ed è qui che la capacità di distinguere si fa debole, la nebbia ha questo effetto, devi strizzare gli occhi, sforzare la vista, nel vano tentativo di mettere a fuoco...invano.
La nebbia non la vinci.
L'incertezza dei contorni è quasi snervante, cerco definizioni ma trovo solo velature, strizzo gli occhi in maniera quasi nevrotica, che fatica.
Tutto cambia aspetto, in poco tempo assisto a una trasformazione, poi a un'altra, senza capire, non c'è luce e non c'è nitidezza.
Perchè il problema è questo, lo stato di annebbiamento è piacevole, si ma per quanto?
Per quanto posso continuare a confondere rapporti, a cercare definizioni e contorni più che definiti, quasi scolpiti, incisi...
Dovrei godere della sensazione dei muscoli morbidi e dovrei assistere all'evoluzione di certi rapporti, oppure all'involuzione o semplicemente allo scorrimento.
Assistere, guardare, aspettare, e lasciarmi scorrere senza impellenze. Tempo.

Panta rhei os potamòs
Non si può discendere due volte nel medesimo fiume e non si può toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato, ma a causa dell'impetuosità e della velocità del mutamento essa si disperde e si raccoglie, viene e va

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