venerdì 6 febbraio 2015

Na spizzatina a Rubio e na birra da Elio

Vi avverto, si tratta di un post, adolescenziale-post-moderno influenzato da del sano realismo.
Se non siete pronti a questo, andate a leggere memorie di una vagina, lei è sicuramente più onesta di me, famosa non saprei, ma onesta di sicuro si.
Allora, tutto ha inizio con lo swing...
Maró che palle co' sto swing, so' d'accordo con voi, ma ormai amici miei, non mi resta molto altro, e purtroppo ve lo sto a dì da un anno, neanche a voi, quindi dateve na mossa e iscrivitevi a un corso.

Dicevo, tutto inizia con lo swing, metti una sera al cinema palazzo, metti che ti fai due zompetti, fregandotene che sei la peggioreinpistatuttitiguardanoepensanoammazzachecagnamaledetta. 
Vabbè se superi questo muro e stai zompettando mentre conti 1234567812345678... a un certo punto ti accorgi di un eccesso di figaggine (attenzione vietato a chi non sopporta gli sproloqui adoloscenziali) è proprio come nei film, tipo che senti del calore venire da un determinato angolo del locale, o una luce illumina quel tipo laggiù che ha anche un'enorme freccia rossa con su scritto "un figo stratosferico è qui".
E bene si, dal bicipite avrei dovuto capire, e infatti ho capito. Era chef Rubio in tutti i suoi 85/90 kili di sdraiabilità. 
Tu lo guardi, lui non ti guarda, tu lo riguardi, lui non ti guarda, tu lo riguardi e poi chiami l'amica tua per commentare i suoi 90 kili e l'amica tua mezza cecata mette pure in dubbio che sia lui. 
Vabbè ma che ve lo dico a fa? 
Ve lo dico!? 
Gli volevo chiedere un selfie, ve lo immaginate?
"Rubio te lo fai un selfie con noi??" Anche con la vocetta da cretine.
Poi Laura fa appello a quel briciolo di dignità he ancora resta affezionata ai nostri ormai oltre 34 anni.
Ma soprattutto penso a Laura e al fatto che questo selfie prima di essere pubblicato sarebbe dovuto:
- passare attraverso 74 filtri di instagram, 
- 14 modifiche luce e colore
- una passatina in retica che non si sa mai
e poi forse, dico forse, mi avrebbe concesso il nulla osta.
Giuro su Dio, che questo processo mi ha distolto 30 volte più velocemente che del rischio pesante figura di merda.


Ed è sempre al cinema Palazzo che Laura si fa servire una birra, poi arriva un'altra nostra amica e se ne fa spillare un'altre, fino a quando questa mia amica (che si chiama Laura ma chiamo amica x non confondere) non le dice:
"Bello fasse servì la birra da Elio Germano?"
È si, si e si e ancora si.

Vale la pena andare al cinema palazzo, ma senza le mie amiche non sarebbe lo stesso.