mercoledì 16 luglio 2014

#onthetop

soundtrack

pensavo che i tetti di Roma sono come le tette di Roma. Un posto accogliente dove guardare le cose da un'altra prospettiva.

Non so come sia stare sulle tette di una donna, ma posso immaginarlo.

Mi è capitato di fare un bagno di romanticismo sulle tette di Roma, poche sere fa.

Altezza, Aria, Respira, Silenzio, Ampiezza, Visione, Luci, Lontananza, Vicinanza, Grandezza, Astrazione.

Da lassù tutto cambia, sembra che la Roma fetente, quella sporca, aggressiva e ansiosa sia solo un vago ricordo. Come in un film di fantascienza, dove i protagonisti si trovano in una sorta di bolla di astrazione e fuori impazza un clima apocalittico.

Sei così, bisogna ammirarti da altre prospettive, bisogna cullarsi tra le tue tette, tra le tue natiche, sulla schiena, bisogna trovarti impreparata, di sfuggita in un momento di silenzio in cui ti lasci vivere da fuori.

E la tua influenza magnifica sa esprimersi al meglio, Roma sei bella dall'alto. Perchè mi fai sentire davvero piccola, le tue tette sono uno spettacolo.

Poi da quassù arrivano prima gli uomini della Luna.



Fregene, crederci sempre?

colonna sonora

o crederci per forza?
Succede a Roma, e dove sennò.

Fregene è il litorale romano, quello dei fighetti, stronzetti. Quello dove il mare è marrone, ma marrone da quando avevo 5 anni.

Mi sono sempre rifiutata di andare, sempre. Per principio, perchè in fondo non capisco cosa dovrei andare a fare al mare se non mi faccio il bagno... cioè davvero non lo capisco.

Ma poi ho capito.

Gli stronzi ci stanno, avoja. Gli amici miei pure un po' lo sono in fondo. A Fregene se non hai mezzo braccio tatuato paghi il lettino 7 euro invece di 5. Cioè sei out. la cosa davvero incredibile è che sembra un locale con la selezione all'ingresso...
Le donne: culetti ben fatti, tette a posto, costumini ini ini (calzedonia, tezenis, h&m), a gruppetti di tre o quattro, con copri costumi chicchissimi, tatuaggi, capello perfetto, molte truccate...
La mia prima volta a Fregene, avevo le Bikkerstock... cioè non so se rendo l'idea... Una sacca rimediata, ma soprattutto mi ero portata lui...

Il panino. Con la frittata per essere precisi.

Cazzo ma ero rimasta che era out portarsi la lasagna, non un panino. E invece no, se hai il panino non puoi andare a Fregene. Quindi è mestamente rimasto nella mia borsa (non era neanche per me).
A Fregene ti siedi, ti scoli na boccia de vino, una svongolata e il caffè. Poi so io la cafona cor panino.

Tutto alla modica cifra di 35 euro a testa. Emmecojoni.
A Fregene prendi il lettino, che sei matta che stai sulla sabbia?
Mi sono trovata a sentir dire che a 20 te metti per terra a trenta prendi il lettino, ok, a cinquanta ce vai col cappotto de legno? beh si, se ti fai il bagno in quell'acqua...

Poi fai l'aperitivo al chiosco, un posto demmerda. Tavolacci di plastica e zero cibo.
Però vuoi mette? Stai sullo scolo delle fogne, ed è proprio li che romanticamente, il sole decide di coricarsi con la grazia che l'estate gli regala...

Però a me mi piace, a me mi si dice, basta con queste regole anni 80', abbiamo avuto Berlusconi poi.
Mi piace, perchè è comodo, perchè lo stabilimento è curato, perchè ti puoi fare una passeggiata, perchè puoi fare people listening, people watching, perchè ti fai la doccia, perchè ci stanno i miei amici, e penso che con loro ovunque starei bene.
A Fregè che te devo di? Alla fine c'avevi ragione, non sei poi così male.