mercoledì 1 ottobre 2014

La verità vi dirò sullo swing

Eccomi qua.
Alla fine ho ceduto, complice il fatto che sono tornata single, ho ceduto lo ammetto...
Ho ceduto allo swing, di cui ho già parlato qui.
Che poi non si chiama swing, ma lindy hop, che io chiamo lindy pop, grazie a quella capacità tutta mia a storpiare i nomi.

E' già, l'ho fatto, ho fatto ben 3 e dico 3 lezioni di prova.
E ho scoperto quello che nessuno mai vi dirà sullo swing.

Non sarò troppo esplicita, a causa della mia sincerità ho già rischiato di perdere il parrucchiere, perdere anche un inverno dignitoso a Roma mi sembra davvero rischioso.

Roma è grande, grazie a Dio, ma gira che ti rigira siamo sempre i soliti 4 stronzi, che ci incontriamo e reincontriamo dappertutto, perchè i posti frequentabili sono davvero pochi.

A Roma ci sono circa 3/4 scuole di swing, quella di via Assisi, quella del cinema palazzo, quella della garbatella e un'altra che non si incula nessuno che infatti manco mi ricordo come si chiama.

A una di queste scuole ci vanno le stronze, quindi io non l'ho coperta, benchè dovrebbero farmi la tessera onoraria.
Le altre due sono tra loro, molto differenti, e la cosa bella sapete qual è? Che se non ci stai dentro da fuori ignori tutto un mondo moooolto articolato.

Una è una scuola più easy, i maestri si divertono e vogliono far divertire, in un caos organizzato che sa più di social dance che di scuola di ballo.
L'altra è una vera scuola di ballo, con ballerini, che provano ad insegnare a gente che:
- fondamentalmente vuole solo evitare di passare l'inverno a fare la muffa a casa (ricordate? vi avevo avvertito nell'altro post)
- fondamentalemente (il secondo "fondamentalemente"  è per te Luca) vuole fare incontri sentimentali, neo single depressi, non più neo single ma comunque depressi
- vuole solo andare alle feste e ballare da dio, in modo da non essere ghettizzato dalle stronze che se non balli bene ti schifano (stai serena se stamo solo a divertì)
- caproni (io sono un po' qui, un po' sulla prima e un po' sulla seconda e su quella dopo) che hanno capito che la tendenza è questa e si stanno domandando che ci trovano tutti no' swing ch'annate tutti a ballà
- ragazze gelose di ragazzi neo ballerini, che pare abbiano trovato nello swing il terzo (o quarto) segreto di Fatima, allora piuttosto che stare a casa ad immaginare scene alla dirty dancing con Rocco Siffredi nel cast dicono "mo ce vengo purio a ballà sto swing"

Ed è così, che popolate di varie umanità, di varie esigenze e storie, le scuole di swing si sono riempite e noi ci lanciamo in questi balli con la speranza di un domani migliore...

La grande bellezza

E' si, succede a Roma, oppure succede e basta.
Io sono di Roma ovest, ma spesso mi allungo a Roma sud, l'altra volta ero al parco della caffarella, un posto enorme... molto pasoliniano.
Ecco fermiamoci un secondo ad analizzare questo modo di dire, che a Roma senti spesso, "molto pasolianiano" che è un po' come dire "è uno scenario felliniano"...
Ma che vordì? Io me lo chiedo sempre quando sento queste espressioni, annuisco sempre è sia chiaro, ma dentro di me, mi chiedo, "ma che vordì?".
Bene, ad oggi ancora non lo so, ma sapete a Roma se frequenti quell'ambiente un po' radical non puoi non aver letto tutti i libri di Pasolini o visto tutti i film suoi o di Fellini, non puoi no. Quindi non ti resta che annuire, altrimenti sei out, sei fuori dal branco. Quindi faccio outing e lo dico, io non lo so, e sono certa che in mezzo a voi che vi riempite la bocca di Pasolini e Fellini è pieno di gente come me che non sa di che cazzo stiamo parlando...
Quindi suggerisco di rispondere se vi capita, "in che senso scusa?" e vedere cosa vi risponde il vostro amico intellettualone.
Detto questo, ero al parco della caffarella, in una passeggiata molto romantica all'ombra di un tramonto molto romano e poco autunnale, quando nel silenzio, mentre ammiravo un papà fare delle foto improbabili e la sua bambina imitarlo in tutto con una piccola fotocamera e mentre ero lì ubriaca di romanticismo a pensare che quella fosse la grande bellezza, altro che Sorrentino*, il mio silenzio è stato interrotto da cito testualemente:
"MA VAFFANCULO, ME LO POTEVI DI' PRIMA NO? CHE CE VENIVO DE CORSA, SE 'O SAPEVO CHE CE STAVENO PURE 'E SARCICCE CE VENIVO, VABBE' DAJE STICAZZI" e poi questa vocetta soave emessa da un donnone con due cani al seguito e camminata sciatta-scialla-arrogante rigorosamente in tuta sparisce tra le fratte.

Ed è stato lì, che Pasolini, Fellini e pure Sorrentino so spariti in secondo, e tu Roma mia, cafarda e 'gnorante come solo tu sai essere ti sei dimostrata in tutta la tua Grande Bellezza...

*state pure certi, secondo me a Roma nord già dicono "è molto sorrentiniano"

mercoledì 10 settembre 2014

Che il viaggio abbia inizio

Day 31/7 Viaggio
l'aereo è pieno. le hostess sono sempre così gentili, così curate che mi danno l'idea di vivere una vita finta. Ma soprattutto mangiano cibo finto, quello dell'aereo...
Me le immagino a passare da un albergo all'altro con poche ore d'aria e poco tempo per loro e per il posto dove si trovano. Un modo di viaggiare non fine a se stesso, assurdo. Davanti a me c'è un tizio che ho sentito parlare fluentemente le tre lingue che io balbetto appena, inglese, francese e spagnolo... e ovviamente italiano. sta con la moglie e i due figli, uno dei quali è esagitato, rumoroso e chiaccherone. Certe volte divento intollerante nei confronti della libertà e incontenibilità dei bambini, perchè giustamente, irrevocabili... L'aria è tagliente come sempre e le scritte sono in arabo, anche il comandante parla arabo e ogni volta che sento parlare questa lingua resto come ipnotizzata, mi piace da pazzi!
accanto a me una ragazza asiatica e una suora indiana, che è stata spostata dalla mia parte con maleducazione da un asiatico. 
Il panino era favoloso.
Siamo arrivati a doha, chissà perchè gli aeroporti sono sempre tutti gialli di notte, hanno sempre la stessa luce, e una delle prime cose che mi capita di guardare sono le auto diverse da quelle italiane.


mercoledì 16 luglio 2014

#onthetop

soundtrack

pensavo che i tetti di Roma sono come le tette di Roma. Un posto accogliente dove guardare le cose da un'altra prospettiva.

Non so come sia stare sulle tette di una donna, ma posso immaginarlo.

Mi è capitato di fare un bagno di romanticismo sulle tette di Roma, poche sere fa.

Altezza, Aria, Respira, Silenzio, Ampiezza, Visione, Luci, Lontananza, Vicinanza, Grandezza, Astrazione.

Da lassù tutto cambia, sembra che la Roma fetente, quella sporca, aggressiva e ansiosa sia solo un vago ricordo. Come in un film di fantascienza, dove i protagonisti si trovano in una sorta di bolla di astrazione e fuori impazza un clima apocalittico.

Sei così, bisogna ammirarti da altre prospettive, bisogna cullarsi tra le tue tette, tra le tue natiche, sulla schiena, bisogna trovarti impreparata, di sfuggita in un momento di silenzio in cui ti lasci vivere da fuori.

E la tua influenza magnifica sa esprimersi al meglio, Roma sei bella dall'alto. Perchè mi fai sentire davvero piccola, le tue tette sono uno spettacolo.

Poi da quassù arrivano prima gli uomini della Luna.



Fregene, crederci sempre?

colonna sonora

o crederci per forza?
Succede a Roma, e dove sennò.

Fregene è il litorale romano, quello dei fighetti, stronzetti. Quello dove il mare è marrone, ma marrone da quando avevo 5 anni.

Mi sono sempre rifiutata di andare, sempre. Per principio, perchè in fondo non capisco cosa dovrei andare a fare al mare se non mi faccio il bagno... cioè davvero non lo capisco.

Ma poi ho capito.

Gli stronzi ci stanno, avoja. Gli amici miei pure un po' lo sono in fondo. A Fregene se non hai mezzo braccio tatuato paghi il lettino 7 euro invece di 5. Cioè sei out. la cosa davvero incredibile è che sembra un locale con la selezione all'ingresso...
Le donne: culetti ben fatti, tette a posto, costumini ini ini (calzedonia, tezenis, h&m), a gruppetti di tre o quattro, con copri costumi chicchissimi, tatuaggi, capello perfetto, molte truccate...
La mia prima volta a Fregene, avevo le Bikkerstock... cioè non so se rendo l'idea... Una sacca rimediata, ma soprattutto mi ero portata lui...

Il panino. Con la frittata per essere precisi.

Cazzo ma ero rimasta che era out portarsi la lasagna, non un panino. E invece no, se hai il panino non puoi andare a Fregene. Quindi è mestamente rimasto nella mia borsa (non era neanche per me).
A Fregene ti siedi, ti scoli na boccia de vino, una svongolata e il caffè. Poi so io la cafona cor panino.

Tutto alla modica cifra di 35 euro a testa. Emmecojoni.
A Fregene prendi il lettino, che sei matta che stai sulla sabbia?
Mi sono trovata a sentir dire che a 20 te metti per terra a trenta prendi il lettino, ok, a cinquanta ce vai col cappotto de legno? beh si, se ti fai il bagno in quell'acqua...

Poi fai l'aperitivo al chiosco, un posto demmerda. Tavolacci di plastica e zero cibo.
Però vuoi mette? Stai sullo scolo delle fogne, ed è proprio li che romanticamente, il sole decide di coricarsi con la grazia che l'estate gli regala...

Però a me mi piace, a me mi si dice, basta con queste regole anni 80', abbiamo avuto Berlusconi poi.
Mi piace, perchè è comodo, perchè lo stabilimento è curato, perchè ti puoi fare una passeggiata, perchè puoi fare people listening, people watching, perchè ti fai la doccia, perchè ci stanno i miei amici, e penso che con loro ovunque starei bene.
A Fregè che te devo di? Alla fine c'avevi ragione, non sei poi così male.





martedì 24 giugno 2014

Momenti di trascurabile felicità (in scooter)

Quando ci sono i mondiali e le strade sono vuote e silenziose e pensi "mo lo tiro al massimo" e poi ripensi "ma che stai a di ma ndovai"

Quando fai uno sgarro a un tassista, di qualsiasi tipo per intensità e gravità

Quando mandi a fanculo qualcuno e poi scappi senza girarti consapevole che non ti riprenderà mai

Quando sul muro torto è tutto blocato e le macchine sono disposte bene affinchè tu possa passare nel mezzo liscissimo!

Quando ti togli il casco dopo un lungo tragitto a 40 gradi

Quando diluvia, e le gocce sul parabrezza si aggiungono a quelle della visiera del casco ed è buio, quindi le luci falsano ancora di più la visibilità, e l'acqua inizia a passare anche oltre la cerata... e tu pensi "cazzo i mezzi pubblici non possono essere peggio di tutto questo" poi arriva un tunnel e all'improvviso il silenzio, l'acqua smette di scendere... e allora pensi che ci arrivi a casa...  Ma poi la pioggia riprende più forte di prima

Quando dopo che ti sei fatto i sanpietrini di via nazionale, via quattro novembre e piazza venezia, arrivi su via del plebiscito e all'improvviso la tua testa smette di scuotersi violentemente dentro il casco

Quando la sera d'estate, quasi all'alba, dopo che ti sei alzato da qualche letto in cui non ti andava di restare, fa freschetto, le strade sono vuote e gli unici incontri sono con i camion dell'AMA i bar appena aperti con le luci accese e la città sembra facile e accessibile, a portata di mano...

Quando sei in ritardo, ma sai che grazie allo scooter recupererai l'irrecuperabile.

Quando accanto a te in coda c'è un tipo che ti guarda le gambe e fai l'imbarazzata

La prima volta dell'anno che non metti più il giaccone, i guanti e la sciarpa.

Quando ti ricordi di averlo messo davanti al fioraio, non l'hai legato, perchè tanto so cinque minuti.
Torni e non lo trovi più. E l'ansia quasi ti lacera, poi un minuscolo barlume di lucidità ti fa aprire gli occhi e il terrore di tornare ad essere una cliente Atac cessa per un isante e ti accorgi che a Piazza vittorio ci sono due fiorai identici uno dietro l'altro. Alzi lo sguardo e lo vedi, ancora lì ad aspettarti, fedele come sempre.


domenica 15 giugno 2014

Quelli che la psicologa

Quelli che... diceva Jannacci. (colonna sonora)
Quelle che... fanno le psicologhe, solo perché hanno fatto anni di terapie (a volte intensive) pensano di poter dare risposte tipo: "dipende a che punto del tuo percorso intimo personale sei" o "si tratta di fare un grosso lavoro su te stessa, non puoi pensare di controllare tutto" di fronte alla sete di consigli di un'amica in crisi, assetata di saggezza e di risposte perentorie.
Il problema è quando la tua amica poi vuole approfondire e ti chiede "ma di che percorso intimo stai parlando?" oppure "che intendi per controllo?" ed è lì che improvvisamente mi ricordo di avere una mezza laurea in scienze politiche e che i mille e passa euro spesi in terapie, non equivalgono ad esercitare la professione.
Cazzo se sono credibile però, funziona solo con chi poi non ha il coraggio di dire "ma che stai a di", che per fortuna non sono la maggioranza. 
Ma dipende anche con quale tono pronunci quelle frasi, bisogna essere convinte, assertive, tanto è questo che vuole l'amica tua, un po' di assertività nel casino mentale che sta passando, potresti anche elencarle la formazione della nazionale.
Quelli che... come me datte una regolata, hai studiato diritto internazionale e Freud lo conosci perché parla sempre di sesso, sto fissato.
E per la cronaca, di diritto internazionale non te ricordi na' mazza.

Quelli che... hanno un vero amico psicologo, cioè uno che ha studiato per intenderci.
Quelli che... non capisci perché a 20 anni hanno scelto psicologia.
Quando hai un problema, uno grave però, perché, "oh è un professionista mica che ti puoi giocare un consiglio per cazzate" lui/lei è il tuo uomo, perché ha la risposta giusta. Un po' come l'aiuto da casa. 
Pensi che ne devi parlare con l'amica psicologa...perché... CHIMEGLIODILEIPUO'CONSIGLIARMISUQUESTO.
E quindi il carico di aspettative si spreca. 
Cioè la mia amica psicologa quando mi parla, certe volte me la immagino che fluttua nell'aria a gambe incrociate avvolta da un'aura di luce che con la sua calma e le sue domande prima o poi mi rivelerà la verità assoluta. E io sono lì che attendo assetata di verità assolute, con la bava alla bocca, che anelo la domanda successiva per capire dove vuole arrivare...

Quelli che hanno un partner psicologo. 

Solo che poi ti scontri con la realtà di quelli che... siamo tutti umani.
Questo è per Laura, giuro che la smetto di immaginarti che fluttui nell'aria, per l'aura non garantisco però.

Certo la tua foto invernale tutta imbacuccata aiuta però.








martedì 27 maggio 2014

This is Rome, this is shit

(Colonna sonora per il post)
Lo so è da gennaio che non scrivo, tanto tempo.
Non capisco neanche perché ho questo senso di colpa, come se avessi dei lettori e come se questi aspettassero i miei post... Abbastanza anomalo, dal momento che se raggiungo le 5 visite mese è già tanto. Forse è il senso di colpa verso me stessa.. Dannata educazione cattolica.

In questa nuova vita, improvvisamente rispuntano fuori tutta una serie di interessi e attività che quando hai una vita sentimentale appagante, ho anche solo quando hai una vita sentimentale, sotterri sotto ore di coccole ed effusioni, talvolta anche del sesso.

Eccole le mie coccole a me stessa, uscire, uscire, fare bijoux, scrivere, leggere, andare in giro, stare in compagnia e più o meno tutto qui.

Meglio le coccole o del sano sesso direte voi, sono d'accordo, ma tant'è.

Voi chi poi, non si sa.
Vabbè in una di queste serate sono andata all'evento organizzato da This is Rome che recita il sito, sono "la scena creativa della capitale"... Modestia a parte. Ma vaffanculo.
Sito minimal, un wordpress facilissimo, mi sa che è pure una di quelle grafiche a gratis.
I creativi della capitale.
Come dice Covatta... basta poco che ce vo'... a esse creativi a Roma (ndr).
Prendi un museo inutile eredità di Rutelli e Veltroni (Macro o Maxxi) e affittalo per le feste private...
Almeno qualcuno ci va.
Mettici la silent disco o una mostra fotografica ed ecco l'evento è pronto.
Prendi un'ex industria recuperata e prendi i locali tutti uguali, finto radical-vintage-chic, specializzati in supplì (non nominare il nome di Dio invano, 3 ave Maria) o in pasta alla checca, o in cremini (non algida) e l'evento è fatto.
Prendi migliaia di persone coglione come me che abboccano a tutto, fagli pagare l'ingresso, fagli cambiare i soldi all'ingresso per mangiare e fagli pagare un mezzo bicchiere di vino 4 euro, un supplì (non nominare il nome di Dio invano, 3 ave Maria) 3 euro... 3 euro cazzo, ed ecco la macchina da soldi mascherata da promozione della scena creativa romana, This is Rome.
Patetici, autoreferenziali. Ci saranno stati 15 punti vendita, ma gira che ti rigira tutti in mano ai soli tre stronzi.
Tralascio i commenti sulla fauna di Roma nord, ma anche no, non resisto. La borsa di Vuitton (per inciso ho googlato perché manco so come si scrive) personalizzata con le iniziali, il tipo con capello ingelatinato (aoh la gelatina è vietata per gli uomini tanto quanto le calze color carne per le donne), i palestrati, le tacco 16, le Flavi-Lavi-Ludo che sono un'unica cosa con le loro ballerine écru (googlato). Poi c'eravamo noi, che a parte i pelatoni al seguito (Dio - quello finto, non il supplì, ce ne scampi), tra una fila e uno smadonnamento siamo riuscite a mangiare alla modica cifra di 20 euro:
- 1 supplì (amen)
- 1 piatto di pasta
- 1 mezzo bicchiere di vino
Questo è This is food. Non me ce fregate du vorte.
E se lo dovemo di' in inglese che fa creativo: All the life Peppe alla casetta rossa in Garbatella!!!



lunedì 20 gennaio 2014

ARoma Amore

Roma, Firenze, Milano, Washington.
E' dove si trovano i miei amici, quelli con la A maiuscola.
Stasera erano tutti con me, sono sempre tutti con me, anche se non sono tutti a Roma.
Quando mi devo prendere cura dei miei amici gli faccio la "cenetta Bistrot", è una cena composta da solo "confort food" tante cose, tutte semplici e cucinate con Amore.
E avrei voluto prendermi cura di voi come voi fate con me, ma solo in due hanno beneficiato della cenetta.

Crostini spinaci e provola affumicata

4 fette di pane tipo lariano
150 g spinaci di Gianni del Trionfale
20 g burro coop (che in realtà è molto di più, ma scrivere più di 20 g fa cafone e mi sentirei molto in colpa e consapevole di averne mangiato molto di più)
50g provola coop (come sopra - abbondate)
sale, pepe e noce moscata

prendete il pane e tostatelo appena, ancora caldo toglietelo dal fuoco e strofinateci sopra un po' di burro, da tutte e due le parti, perchè quando lo metterete a bruscare la parte sotto diventa untina e super croccante.
Dopo aver messo il burro, prendete gli spinaci (che se non vi sentite in colpa, prima avrete ripassato in padella con latro burro e parmigiano) e mettene un po' sulle fette di pane, mettete un ricciolo di burro, sale, pepe, noce moscata e adagiate sopra delle belle fettine di provola affumicata, mettete in una teglia e infornate a 190° fino a quando non saranno belli abbrustoliti....e voi non lo sapete ma loro saranno abbrustoliti e untini per benino anche sotto.

Feta al forno con miele e noci 

Feta 150 g
Miele 5 cucchiaini
Noci 1 cucchiaio  

Prendete la feta, fatela a fette e riponetela su carta forno, sopra adagiate alcuni cicchiaini di miele e spezzettate delle noci, spedite in forno per 10 minuti a 190° et voilà... difficile è?

Funghetti ripieni

I funghi ripieni so na svolta, ogni volta ci metto qualcosa di diveso e vengono sempre buoni.

Champignon interi 300g
1 uovo
1 cucchiaio di parmigiano
stracchino 50 g
a piacere e non per i vegetariani 1 fetta di guanciale

Lavate i funghi, bene, non fate i pigri, sennò ve magnate la terra.
Togliete il gambo e conservatelo per periodi di magra e di stanca.
Sbattete un uovo, mettete sale e pepe.
Disponete le teste dei funghi sulla teglia, ovviamente la parte vuota verso l'alto, riempiteli con lo sbattutto d'uovo, una noce di stracchino, parmigiano e se volete una striscetta mini mini di guanciale.
Informate a 190° per 20 minuti...

giovedì 9 gennaio 2014

Certe notti

diceva il Liga, e aveva ragione, cazzo se aveva ragione.
Se non l'avete capito questo è un post nostalgico chic, non per stomaci deboli, se volete ride, leggete il post precedente.
Per vari motivi, ultimamente mi trovo spesso fuori a vagare per Roma, di notte.
E mi dispiace, mi dispiace aver detto e pensato cose orrende di te, averti paragonata a Berlino, in modo arrogante e strafottente, denigrandoti, insultandoti...
Perchè stai sempre lì, nonostante tutto quello che succede, sei lì che ci accogli, senza giudizio, senza freni e ci lasci fare quello che ci fa stare bene, quello di cui abbiamo bisogno... Come diceva il Liga "fin quando fa male fin quando ce n'è.

Respirarti la sera e la notte mi da un senso di certezza, quelle cose certe, che ti ci puoi giocare qualsiasi cosa, tu ci sei e sei pronta a consolarmi.

Perchè Roma è proprio così, si lascia vivere, usare, stropicciare e ti trasmette familiarità, sempre, nonostante tutto.
Perchè sei così Roma, sei una stronza sciatta, ma casa tua è sempre aperta per chi ha bisogno e ti riveli in aliti di solidarietà che sono rari e per questo totalizzanti.
Casa mia sei tu, sei tu a Garbatella, San Lorenzo, Prati...
nei locali che frequento, con le persone che mi si cingono intorno.

Sei tu con la tua luce inconfondibile, casa mia è invivibile, mentre fuori, da te si respira.




mercoledì 8 gennaio 2014

Swing, cucito e zappa.

o sei dentro, o sei fuori.
succede a Roma oppure succede e basta... (era tanto che non lo dicevo).



























Per essere dentro ci sono tre cose che devi assolutamente saper fare nella Roma del 2014:

- ballare swing
- fare un orlo
- coltivare verdure nello spartitraffico

Semplice, siamo tornati al 1940.
Come non ve ne eravate accorti? Vabbè fortuna che c'è il mio blog che vi tiene aggiornati.

Luca è colui che per primo ha respirato il vento che stava per soffiare sulla nostra città, lui è il guardiano delle tendenze underground di questa città, semo tutti bravi quando abiti a san lorenzo e sei azionista di maggioranza del palazzo.

comunque lui lo diceva già quest'estate, era giugno, e mi ricordo che ho pensato tra me e me... "Swing, swing, swing...mmm no, non mi viene in mente nulla" così ho chiesto, "che tipo di ballo è?" e lui "Anni 40, con le magliette a righe" e io ho pensato "Ahhhh le megliette a righe, questo s'è fumato il cervello". Così non diedi importanza all'incredibile rivelazione che mi stava facendo. Non avevo capito che mi stava dando la chiave per non restare chiusa in casa tutto l'inverno. Ma io non capii la portata della dritta, ed ora eccomi qua, a guardare una città che rimorchia alle serate di swing...serate a cui io sono rigorosamente esclusa.
Sono tipo una setta, se non balli sei fuori - che mi verrebbe da dirgli, "ah belle fino a du' mesi fa ballavate la taranta ed era il non plus ultra, ma vaffanculo" ma ogni volta cedo alla diplomazia e dico "Vabbè fammi sapere se inizia un corso in qualche sottoponte occupato".

Aggiornatevi gente, o ballate swing o si preannuncia un'estate dura!
E se lo fanno al forte, potete crederci!

L'altra tendenza è il cucito, si avete capito bene. Se non sai trasformare quella minigonna che mettevi a 15 anni stile nonèlarai in un tubino super elegante, sei out.
la chiamano Refashion, ovvero fashion del riciclo, e questo un po' si ricollega al mio sogno di avere un non lavoro, sai che bello trasformare calzini in reggiseni tutto il giorno? E invece ho a che fare con excel e analytics tutto il giorno...

vi consiglio loro, sono un gruppo di ragazze e hanno sede a garbatella.

Ultima ma non per importanza, è la tendenza a coltivare le cipolle sul marciapiede e condividerle con gli operatori dell'AMA.
Quialsiasi spazio è coltivabile, riprendiamoci gli spazi...
Così succede che alcuni di noi affascinati dall'idea di cogliere l'insalata piuttosto che comprarla al supermercato, pensano che fare l'orto sia divertente. Ignorando il freddo, l'umidità, gli schifosissimi insettacci malefici, e tutte quelle immense rotture di cazzo che comporta fare l'orto...daltronte se non esistono più contadini un motivo ci sarà....
Quindi amici l'orto è bello, sono d'accordo, quando lo vai a vedere, ma non pensate di mangiare cipolle senza aver sudato!

loro, che sono amici miei, so' bravi.