lunedì 30 gennaio 2012

Dacci anche oggi il nostro radical quotidiano...



Succede a Roma, anche se l'avevo letto in un blog e succedeva pure a Berlino e ho pensato fico!
Succede che un locale è una casa, molto radical davvero - quasi insostenibile, ma che ve devo dì? A me radical piace. Lo ammetto, faccio outing...
Casa Clementina è a Monti, ed è uno di quei posti piacevoli, i ragazzi che servono non sono il massimo della simpatia, come dire...se la tirano un po', ma il mio è stato un contatto breve quanto indiretto.
Casa Clementina è una casa, noi stavamo in camera da letto. E il dresscode radical è rispettato alla lettera, pavimento in cucina a scacchi, arredamento vintage (anche se dubito che tutto fosse stato prodotto almeno 20 anni fa), illuminazione educata (cioè non sparata, ma neanche poca), le persone rispettavano il dresscode imposto, musica indie, persino l'aperitivo...farro, farrotto, orzo e orzotto!
Cocktail 7 euro se mangi (è buono) +3 euro.
Insomma 10 euro aperitivo, che se me lo faccio a casa si e no ne spendo 2.
Se stavamo a Berlino lo pagavo 5, si, ma fuori fanno -5... quindi 5 gradi li recupero in euro.

sabato 21 gennaio 2012

Top-Pop-Shop


Vi starete chiedendo perchè top, pop, shop?
Prima di tutto perchè questi titoli short fanno molto cool e attirano l'attenzione (almeno la mia), poi perchè vi parlerò di una Roma che pochi conoscono, a meno che non abbiate ricevuto in eredità la somma conoscenza di cui vi sto per parlare...
Ogni sabato a casa mia (ora che vivo da sola) così come prima che vivevo con mia madre, c'è un rito.
Il rito sacro del mercato.
Mia madre è pugliese, cucina da dio e sa scegliere i prodotti.
Mia madre ha anche messo su un'attività improprio con mio padre, quindi non immaginatela in carne, dolce e accogliente, è una pazza sclerata, ma ha tutto il diritto di esserlo.
Insomma il mercato è il Trionfale, (ma quando vivevo al tuscolano era quello di Lucio Sestio).
A Roma ci sono due tipologie di mercati, il Trionfale è l'Eden, c'è tutto, dal banco delle spezie indiane al produttore di Capena, che fa solo tre tipi di broccoli; poi ci sono i mercati più piccoli - per esempio il mercato Irnerio aperto tutto il giorno (e già questo non va bene), che ha solo pochi banchi e solo rivenditori, non produttori.
Al trionfale, in fondo ci sono solo i produttori, prima del pesce.
Io ho ricevuto l'eredità, ovvero sono stata presentata da mia madre al verduriere e alla fruttivendola di fiducia.
Sembra una cazzata, ma non è così, perchè mia madre Gianni lo conosce da 30 anni e mi ricordo quando da piccolissima andavamo a trovarlo vicino a Roma per fare la spesa direttamente sui campi... Essere introdotti nell'ambiente significa che se chiedo la cicoria, Gianni mi guarda e mi dice "Ma perchè non provi gli spianci oggi?" che significa - la cicoria non è raccolta oggi.
Idem con Patrizia, che dopo essersi aggiornata sulla mia scarna vita sentimentale, mi serve e se le chiedo la differenza tra una Golden a 0,99 e una a 1.30 mi dice piglia quelle a 1.30 te le metto a 0.99... L'insalatina di campo di Patrizia la compro il sabato e il giovedì è ancora buona, provateci con quella che comprate voi...
Il mercato è lotta, mi vedono, biondina, magari un po' assonnata, giovane e le vecchie acide pensano di poter approfittare di me e di passarmi avanti nella fila.
Non sanno che io quando mi metto in attesa del mio turno, lo faccio col coltello fra i denti, passo allo scanner tutti i già presenti e li conto, non c'è ALCUNA POSSIBILITA' di passarmi avanti, senza che io mi metta a fare la romana doc con tanto di "anvedi questa aoh, è arivata, a bella ma che te credi?".
Le patate le prendi da quello che ti chiama chicca e che ti ha preso in simpatia, e guai a spaiare le banane al tipo delle olive, l'ultima volta tra un po' scattava la rissa...
I formaggi sono da Simonetti, er pizzicarolo - non ci sono altri termini lo giuro.
Mi faccio sempre servire da una ragazza molto giovane che mi ha preso in simpatia, a lei porto le croste di formaggio vecchie per farmele grattare fino in fondo.
L'altro giorno mia madre mi ha chiesto di prenderle il prosciutto di Parma, io non mangio carne, quando ho chiesto alla ragazza di farmi due etti di Parma, lei mi chiede se lo volevo stagionato o più dolce e io "non so, sono vegetariana!!"
In quel momento il negozio si ferma.
Tutti si girano verso di me, mi guardano un po' incuriositi, due addetti alle vendite fanno: "vegetariana? poveretta te!! E che te magni???" e quello è stato solo l'inizio di una discussione degna di un'agorà greca, il verdetto? Condanna, diciamo che il luogo - con salsicce appese ovunque, non ha autato!

p.s. perchè è il top, dello shopping popolare

giovedì 12 gennaio 2012

Barcel-Roma


Già, non succede a Roma questa volta.
Ma Roma c'è, sempre lì nella mia testa.
Ed è così, quando visito una città europea, Roma è il metro di giudizio - talvolta mi stanco a farla perdere sempre e quindi la sostituisco con Berlino, lei no - anzi lui - perchè Berlino è maschio, non perde mai. Sempre che non si parli di meteo, ma io non parlo di meteo.
Barcellona l'ho assaporata appena, è assurda questa mia strana ricerca di una indefinita dimensione in una città che non conosco.
Aspetto l'attimo in cui mi sento a mio agio. E' un attimo solo, a stento lo sento, ma c'è. E quando arriva, arriva anche Roma - non Berlino. Arriva il paragone, l'atmosfera, è questo quello che ricerco. Il quartiere un po' trasandato, che ti accoglie e non ti giudica. Il quartiere che si lascia toccare, annusare e talvolta bere. Il quartiere dove non ti senti un elefante in un negozio di cristalli, come mi sono sentita a camminare nell'Exaimple.
E' Gràcia, è El Raval, un po' Friederickstein, Pigneto o San Lorenzo, un po' così!