mercoledì 1 ottobre 2014

La verità vi dirò sullo swing

Eccomi qua.
Alla fine ho ceduto, complice il fatto che sono tornata single, ho ceduto lo ammetto...
Ho ceduto allo swing, di cui ho già parlato qui.
Che poi non si chiama swing, ma lindy hop, che io chiamo lindy pop, grazie a quella capacità tutta mia a storpiare i nomi.

E' già, l'ho fatto, ho fatto ben 3 e dico 3 lezioni di prova.
E ho scoperto quello che nessuno mai vi dirà sullo swing.

Non sarò troppo esplicita, a causa della mia sincerità ho già rischiato di perdere il parrucchiere, perdere anche un inverno dignitoso a Roma mi sembra davvero rischioso.

Roma è grande, grazie a Dio, ma gira che ti rigira siamo sempre i soliti 4 stronzi, che ci incontriamo e reincontriamo dappertutto, perchè i posti frequentabili sono davvero pochi.

A Roma ci sono circa 3/4 scuole di swing, quella di via Assisi, quella del cinema palazzo, quella della garbatella e un'altra che non si incula nessuno che infatti manco mi ricordo come si chiama.

A una di queste scuole ci vanno le stronze, quindi io non l'ho coperta, benchè dovrebbero farmi la tessera onoraria.
Le altre due sono tra loro, molto differenti, e la cosa bella sapete qual è? Che se non ci stai dentro da fuori ignori tutto un mondo moooolto articolato.

Una è una scuola più easy, i maestri si divertono e vogliono far divertire, in un caos organizzato che sa più di social dance che di scuola di ballo.
L'altra è una vera scuola di ballo, con ballerini, che provano ad insegnare a gente che:
- fondamentalmente vuole solo evitare di passare l'inverno a fare la muffa a casa (ricordate? vi avevo avvertito nell'altro post)
- fondamentalemente (il secondo "fondamentalemente"  è per te Luca) vuole fare incontri sentimentali, neo single depressi, non più neo single ma comunque depressi
- vuole solo andare alle feste e ballare da dio, in modo da non essere ghettizzato dalle stronze che se non balli bene ti schifano (stai serena se stamo solo a divertì)
- caproni (io sono un po' qui, un po' sulla prima e un po' sulla seconda e su quella dopo) che hanno capito che la tendenza è questa e si stanno domandando che ci trovano tutti no' swing ch'annate tutti a ballà
- ragazze gelose di ragazzi neo ballerini, che pare abbiano trovato nello swing il terzo (o quarto) segreto di Fatima, allora piuttosto che stare a casa ad immaginare scene alla dirty dancing con Rocco Siffredi nel cast dicono "mo ce vengo purio a ballà sto swing"

Ed è così, che popolate di varie umanità, di varie esigenze e storie, le scuole di swing si sono riempite e noi ci lanciamo in questi balli con la speranza di un domani migliore...

La grande bellezza

E' si, succede a Roma, oppure succede e basta.
Io sono di Roma ovest, ma spesso mi allungo a Roma sud, l'altra volta ero al parco della caffarella, un posto enorme... molto pasoliniano.
Ecco fermiamoci un secondo ad analizzare questo modo di dire, che a Roma senti spesso, "molto pasolianiano" che è un po' come dire "è uno scenario felliniano"...
Ma che vordì? Io me lo chiedo sempre quando sento queste espressioni, annuisco sempre è sia chiaro, ma dentro di me, mi chiedo, "ma che vordì?".
Bene, ad oggi ancora non lo so, ma sapete a Roma se frequenti quell'ambiente un po' radical non puoi non aver letto tutti i libri di Pasolini o visto tutti i film suoi o di Fellini, non puoi no. Quindi non ti resta che annuire, altrimenti sei out, sei fuori dal branco. Quindi faccio outing e lo dico, io non lo so, e sono certa che in mezzo a voi che vi riempite la bocca di Pasolini e Fellini è pieno di gente come me che non sa di che cazzo stiamo parlando...
Quindi suggerisco di rispondere se vi capita, "in che senso scusa?" e vedere cosa vi risponde il vostro amico intellettualone.
Detto questo, ero al parco della caffarella, in una passeggiata molto romantica all'ombra di un tramonto molto romano e poco autunnale, quando nel silenzio, mentre ammiravo un papà fare delle foto improbabili e la sua bambina imitarlo in tutto con una piccola fotocamera e mentre ero lì ubriaca di romanticismo a pensare che quella fosse la grande bellezza, altro che Sorrentino*, il mio silenzio è stato interrotto da cito testualemente:
"MA VAFFANCULO, ME LO POTEVI DI' PRIMA NO? CHE CE VENIVO DE CORSA, SE 'O SAPEVO CHE CE STAVENO PURE 'E SARCICCE CE VENIVO, VABBE' DAJE STICAZZI" e poi questa vocetta soave emessa da un donnone con due cani al seguito e camminata sciatta-scialla-arrogante rigorosamente in tuta sparisce tra le fratte.

Ed è stato lì, che Pasolini, Fellini e pure Sorrentino so spariti in secondo, e tu Roma mia, cafarda e 'gnorante come solo tu sai essere ti sei dimostrata in tutta la tua Grande Bellezza...

*state pure certi, secondo me a Roma nord già dicono "è molto sorrentiniano"