Succede, o come dicono alcuni
amici: lo fanno.
È anche vero che certe sere
potresti startene su un divano a guardare il TV, ad avercelo il TV (dirlo al
maschile è molto anni 80).
Vabbè, invece, pur di vedere
una cara amica che ha la tipica tendenza romana a tirarsela oltremodo senza alcun
motivo basato su motivazioni oggettive, esco e vado con lei, a un Finissage. (questo post è per te)
Allora, ricordo ancora, quando
circa sei mesi fa cercavo su Wikipedia il significato di Vernissage.
Mi avevano invitato tante
volte ai vernissage, ma pensando fosse una cosa troppo all’avanguardia per me
(roba da studio 54 per intenderci) ho sempre declinato l’invito. Poi l’anno scorso compiuti i 31 anni mi sono detta che avevo l’età giusta per i vernissage.
Primo obiettivo capire cosa fossero, su questo Wikipedia è stata un po’ vaga.
Cioè c’è tutto quello di cui si ha bisogno per una vera, reale, sana, serata SUPERRADICALCHIC.
E così è stato, c’erano gli hypster, quelle vestite anni 50, lesbiche, pochi gay come al solito, quelli col cappelletto, i riccetti che fanno impazzire il mondo, gli artistoidi, attori, stilisti… vabbè che ve lo dico a fa? La crème de la crème, e poi ovviamente noi.
Non bevi, che
poi è pure meglio visto che non c’erano i secchi dove buttarle, e quindi
sei obbligato a trattare uno spazio ex industriale recuperato in maniera
meravigliosa, come una qualunque pattumiera, neanche differenziata.
Io sono italiana, mi lamento per la busta
paga, per il cappuccino che ti ho chiesto tiepido e tu mi hai fatto caldo, per
la signora che non fa la fila in posta, per il commesso scortese e dico pure
che queste cose in Europa non esistono, qualunquismo allo stato puro.
Però ieri lo spazio era eccezionale, la musica
non era male, la Menabrea è buona, la compagnia pure.
Errata Corrige: le bottiglie di menabrea calda erano proposte in delle scatole di cartone abbandonate sul selciato stile pacchi lanciati da un canadair dell'ONU sul deserto.Una volta finite quelle poche bottiglie nel secchione nero col ghiaccio, bisognava prenderle dal cartone e lasciarle qualche minuto nel ghiaccio, perdendo un arto oppure rischiando che qualche sciacallo, complice il buio, se ne appropriasse indebitamente...ehhhh notti romane, quante emozioni!Grazie per il post Allegriaaaa!!!
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