venerdì 7 settembre 2012

Ode a te Roma sud


Non c’è niente da fare, tutti i quartieri che non siano a Roma sud ti indeboliscono.

E quindi giungo alla triste costatazione che io da quando sono tornata alle origini (al vecchio quartiere) mi sono indebolita, assumendo alcuni comportamenti che si possono osservare in umani in libertà residenti dai Parioli al Salario ecc.
Ora dico Roma sud perché conosco quella, ma sono certa che ce ne sono altre di aree simili che non sono al sud.

Ma torniamo a noi, succede che sempre per la solita liaison sentimentale ho venduto la mia auto, mi trovo a dover uscire con le mie amiche, ma sono senza auto, martedì sera a Roma.
Vabbè mi dico, sono pochi kilometri, prendo il 31, che problema c’è.
Erano le 21.30 e nel mio quartiere Aurelio (Roma ovest) le luci erano spente.
L’IPhone diceva che tra 9 minuti sarebbe passato il 31. Dopo 7 minuti passa un autobus ma è spento e non si ferma.
Dopo altri minuti ne passa un altro, si ferma, salgo. 4 persone in tutto, di cui due un po’ puzzolenti di alcol.

Ho avuto un po’ di paura, non so perché, non so di cosa, ma mi sono sentita minacciata da qualcosa.

Eppure quando abitavo a Roma sud prendevo notturni, navette sostitutive, ma non avevo paura, “ah bello io vengo dar tuscolano”.
Roma sud te ‘mpara a vive, come si dice da quelle parti. E’ una questione di abitanti, a ogni quartiere il suo tipico cittadino, a Roma sud mi sono fatta le ossa, ho preso sicurezza in me stessa. A Roma ovest so tornata na pivella.

Ode a te Roma sud, che dai na casa a tutti, che c’hai na pizzeria a 6 euro e un baretto zozzo.

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