martedì 27 maggio 2014

This is Rome, this is shit

(Colonna sonora per il post)
Lo so è da gennaio che non scrivo, tanto tempo.
Non capisco neanche perché ho questo senso di colpa, come se avessi dei lettori e come se questi aspettassero i miei post... Abbastanza anomalo, dal momento che se raggiungo le 5 visite mese è già tanto. Forse è il senso di colpa verso me stessa.. Dannata educazione cattolica.

In questa nuova vita, improvvisamente rispuntano fuori tutta una serie di interessi e attività che quando hai una vita sentimentale appagante, ho anche solo quando hai una vita sentimentale, sotterri sotto ore di coccole ed effusioni, talvolta anche del sesso.

Eccole le mie coccole a me stessa, uscire, uscire, fare bijoux, scrivere, leggere, andare in giro, stare in compagnia e più o meno tutto qui.

Meglio le coccole o del sano sesso direte voi, sono d'accordo, ma tant'è.

Voi chi poi, non si sa.
Vabbè in una di queste serate sono andata all'evento organizzato da This is Rome che recita il sito, sono "la scena creativa della capitale"... Modestia a parte. Ma vaffanculo.
Sito minimal, un wordpress facilissimo, mi sa che è pure una di quelle grafiche a gratis.
I creativi della capitale.
Come dice Covatta... basta poco che ce vo'... a esse creativi a Roma (ndr).
Prendi un museo inutile eredità di Rutelli e Veltroni (Macro o Maxxi) e affittalo per le feste private...
Almeno qualcuno ci va.
Mettici la silent disco o una mostra fotografica ed ecco l'evento è pronto.
Prendi un'ex industria recuperata e prendi i locali tutti uguali, finto radical-vintage-chic, specializzati in supplì (non nominare il nome di Dio invano, 3 ave Maria) o in pasta alla checca, o in cremini (non algida) e l'evento è fatto.
Prendi migliaia di persone coglione come me che abboccano a tutto, fagli pagare l'ingresso, fagli cambiare i soldi all'ingresso per mangiare e fagli pagare un mezzo bicchiere di vino 4 euro, un supplì (non nominare il nome di Dio invano, 3 ave Maria) 3 euro... 3 euro cazzo, ed ecco la macchina da soldi mascherata da promozione della scena creativa romana, This is Rome.
Patetici, autoreferenziali. Ci saranno stati 15 punti vendita, ma gira che ti rigira tutti in mano ai soli tre stronzi.
Tralascio i commenti sulla fauna di Roma nord, ma anche no, non resisto. La borsa di Vuitton (per inciso ho googlato perché manco so come si scrive) personalizzata con le iniziali, il tipo con capello ingelatinato (aoh la gelatina è vietata per gli uomini tanto quanto le calze color carne per le donne), i palestrati, le tacco 16, le Flavi-Lavi-Ludo che sono un'unica cosa con le loro ballerine écru (googlato). Poi c'eravamo noi, che a parte i pelatoni al seguito (Dio - quello finto, non il supplì, ce ne scampi), tra una fila e uno smadonnamento siamo riuscite a mangiare alla modica cifra di 20 euro:
- 1 supplì (amen)
- 1 piatto di pasta
- 1 mezzo bicchiere di vino
Questo è This is food. Non me ce fregate du vorte.
E se lo dovemo di' in inglese che fa creativo: All the life Peppe alla casetta rossa in Garbatella!!!



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