martedì 24 giugno 2014

Momenti di trascurabile felicità (in scooter)

Quando ci sono i mondiali e le strade sono vuote e silenziose e pensi "mo lo tiro al massimo" e poi ripensi "ma che stai a di ma ndovai"

Quando fai uno sgarro a un tassista, di qualsiasi tipo per intensità e gravità

Quando mandi a fanculo qualcuno e poi scappi senza girarti consapevole che non ti riprenderà mai

Quando sul muro torto è tutto blocato e le macchine sono disposte bene affinchè tu possa passare nel mezzo liscissimo!

Quando ti togli il casco dopo un lungo tragitto a 40 gradi

Quando diluvia, e le gocce sul parabrezza si aggiungono a quelle della visiera del casco ed è buio, quindi le luci falsano ancora di più la visibilità, e l'acqua inizia a passare anche oltre la cerata... e tu pensi "cazzo i mezzi pubblici non possono essere peggio di tutto questo" poi arriva un tunnel e all'improvviso il silenzio, l'acqua smette di scendere... e allora pensi che ci arrivi a casa...  Ma poi la pioggia riprende più forte di prima

Quando dopo che ti sei fatto i sanpietrini di via nazionale, via quattro novembre e piazza venezia, arrivi su via del plebiscito e all'improvviso la tua testa smette di scuotersi violentemente dentro il casco

Quando la sera d'estate, quasi all'alba, dopo che ti sei alzato da qualche letto in cui non ti andava di restare, fa freschetto, le strade sono vuote e gli unici incontri sono con i camion dell'AMA i bar appena aperti con le luci accese e la città sembra facile e accessibile, a portata di mano...

Quando sei in ritardo, ma sai che grazie allo scooter recupererai l'irrecuperabile.

Quando accanto a te in coda c'è un tipo che ti guarda le gambe e fai l'imbarazzata

La prima volta dell'anno che non metti più il giaccone, i guanti e la sciarpa.

Quando ti ricordi di averlo messo davanti al fioraio, non l'hai legato, perchè tanto so cinque minuti.
Torni e non lo trovi più. E l'ansia quasi ti lacera, poi un minuscolo barlume di lucidità ti fa aprire gli occhi e il terrore di tornare ad essere una cliente Atac cessa per un isante e ti accorgi che a Piazza vittorio ci sono due fiorai identici uno dietro l'altro. Alzi lo sguardo e lo vedi, ancora lì ad aspettarti, fedele come sempre.


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