giovedì 9 gennaio 2014

Certe notti

diceva il Liga, e aveva ragione, cazzo se aveva ragione.
Se non l'avete capito questo è un post nostalgico chic, non per stomaci deboli, se volete ride, leggete il post precedente.
Per vari motivi, ultimamente mi trovo spesso fuori a vagare per Roma, di notte.
E mi dispiace, mi dispiace aver detto e pensato cose orrende di te, averti paragonata a Berlino, in modo arrogante e strafottente, denigrandoti, insultandoti...
Perchè stai sempre lì, nonostante tutto quello che succede, sei lì che ci accogli, senza giudizio, senza freni e ci lasci fare quello che ci fa stare bene, quello di cui abbiamo bisogno... Come diceva il Liga "fin quando fa male fin quando ce n'è.

Respirarti la sera e la notte mi da un senso di certezza, quelle cose certe, che ti ci puoi giocare qualsiasi cosa, tu ci sei e sei pronta a consolarmi.

Perchè Roma è proprio così, si lascia vivere, usare, stropicciare e ti trasmette familiarità, sempre, nonostante tutto.
Perchè sei così Roma, sei una stronza sciatta, ma casa tua è sempre aperta per chi ha bisogno e ti riveli in aliti di solidarietà che sono rari e per questo totalizzanti.
Casa mia sei tu, sei tu a Garbatella, San Lorenzo, Prati...
nei locali che frequento, con le persone che mi si cingono intorno.

Sei tu con la tua luce inconfondibile, casa mia è invivibile, mentre fuori, da te si respira.




Nessun commento:

Posta un commento