lunedì 8 maggio 2017

6 cose che succedono solo a Roma e non a Milano

Amici lettori, ormai più nessuno immagino, ma dai rifatevi vivi, che mi è tornata la voglia di scrivere.
Certo ormai questa piattaforma è obsoleta, ma a me piace così, un po' vintage.

L'altro giorno tornavo a casa dal lavoro, e ho iniziato a pensare le differenze tra Roma e Milano.
Milano l'ho scelta perché è una città dove vivrei, se ci fossero i romani, il sole, Sabaudia vicina e le osterie vere. Purtroppo però non è così.

Si, preparatevi ad una valanga di qualunquismi, ovvietà, e concetti superficiali. D'altronde è impossibile affrontare un tema simile con serietà ed esaustività, no? Quindi dai, abbandoniamoci ai discorsi da 64 linea San Pietro - Termini.

1. Il cielo
Il cielo sopra Roma, quel cielo che abbiamo solo noi. Di solito esplode come una bomba in quei giorni in cui il tempo è sereno variabile, magari ha piovuto 15 minuti nel primo pomeriggio e la sera, verso le 19 si inizia con un indaco che piano piano diventa rosa, poi arancione e poi rosso fuoco.
Ce l'avete presente? 
A Milano sto cielo non ce l'hanno, perché se piove piove e basta. Roma è multitasking.


2. I set dei film
Per girare un film a Milano ci vuole coraggio, giusto Aldo  Giovanni e Giacomo...
A Roma sul Lungotevere, a Trastevere, a Prati, a Testaccio, ovunque trovi set cinematografici. La stagione esplode a Maggio (perché la luce di Maggio è speciale, come dicevo sopra). Quindi non ci sono i parcheggi, il traffico è deviato, ma vuoi mettere che Julia Roberts si fa la cacio e pepe da Alfredo alla scrofa? E tu puoi incontrarla per strada? A Milano al massimo incontri Marchionne che si trova lì di passaggio per firmare il licenziamento di 40.000 operai.

3. Orario elastico/aleatorio
Siamo vicini a Napoli, tanto, troppo. E dai cugini campani abbiamo preso il concetto di orario elastico e lo abbiamo trasformato in orario aleatorio.
Che vi serva per capire che non siamo ritardatari, abbiamo proprio un concetto del tempo non convenzionale. Se ci diamo un orario è a titolo indicativo.
Se ci diamo appuntamento alle 8 significa che ci incontriamo in un orario compreso tra le 8.15 e le 9.15, dipende da dove partiamo perché solitamente se diciamo le 8 intendiamo: "alle8partodacasa".
Raramente riusciamo ad essere puntuali, ma sapete perché?
Semplice, perché non puoi sapere il tempo che impiegherai a raggiungere il luogo dell'appuntamento, quindi dopo anni anni di traffico, mezzi di trasporto che non passano, la convenzione sociale ha voluto che l'orario divenisse indicativo.
Tutto ciò è un problema quanto interagiamo con qualcuno che viva da Viterbo in su. A Milano le 8 vuol dire 7.55 e se alle 7.55 non ti palesi scatta la chiamata, l'SMS o il whatsApp: "Dove sei non ti vedo?", minchia che stress.
Questo vale anche per i ristoranti.

4. Investi il turista
C'è una religione abbastanza comune a Roma, oltre al Vaticano esiste l'odio per il turista.
Hanno asservito la città al kitch e al senso del brutto, al cibo scadente e a negozi di souvenir imbarazzanti. Loro sono il male. Fortunatamente io non li incontro nei posti che frequento, e se me li ritrovo tra i piedi capisco che ho sbagliato qualcosa.
Al di là di tutto il male che hanno portato nella mia città, c'è un gioco divertente a cui almeno una volta vi consiglio di giocare - schiva il turista.
I turisti di solito vengono da città come Amsterdam, Berlino, Copenaghen, Milano, città dove c'è una sorta di rispetto per il pedone, in prossimità delle strisce pedonali gli automobilisti inchiodano per farli passare. Il pedone a Roma è un problema da gestire, se si potessero fare dei tunnel sotterranei per i pedoni la Raggi lo farebbe (li vuole far volare tra i colli sui seggiolini) perché impediscono a SUV, Tmax e Taxi di sfrecciare a 160 all'ora per le strade della città.
Quindi abbiamo due problemi, pedone + turista.
Sulle strisce li vedi che tentennano anche solo a mettere giù il piedino da marciapiede, sudore freddo sulla fronte, si tengono per mano (geni, così vi ammazziamo in gruppo) ed ecco che prendono coraggio dopo 40 minuti di attesa, e provano l'attraversamento... Qui arriva il tuo momento, se lo becchi sulle strisce è sport quello di evitarlo, a Roma i freni si usano solo in casi di emergenza, il pedona si schiva. Noi lo sappiamo, ma loro ogni volta vedono la morte in faccia.
A Milano non ci sono turisti e se ci stanno se so sbagliati.

5. Siamo tutti un po' copy


Non è che puoi esimerti da completare quel cartellone pubblicitario che necessariamente ha bisogno del tuo intervento.

E così trovi spesso idee creative più entusiasmanti di quelle uscite dalle supermega agenzie di Milano.

A Milano guai a toccare il lavoro di San Creativo da Isola.





6. La cicoria, misticanza, broccoletti

A Milano ci sono le "erbette". Mio Dio. Le erbette? Che è? Per andare al bagno?
A Roma abbiamo della famiglia della cicoria, cicorietta di campo, cicorione, puntarelle, cicoria normale. Misticanza dove c'è si la cicoria, ma tante altre verdure sconosciute e non degne di nome, amara come il caffè, ma buona da morì. Abbiamo i broccoletti, gli spinaci, la bieta...

Mi fermo qua, perché se inizio a parlare dei carciofi è finita.


Sia chiaro amo Milano, ogni volta che vado c'è il sole. Amo la metro che funziona, il car sharing ovunque, i cocktail non annacquati, gli stipendi, i negozi, Milano Centrale, Isola, i pranzi al bar, la vita organizzata per lavorare. Ma la mia Roma, imperfetta, sporca, puzzolente, ritardaria, intollerante è un mostro dal fascino unico. Il posto perfetto dove vivere se non devi lavorare, avere figli, avere genitori anziani, eccetera eccetera.



2 commenti:

  1. Ho le lacrime agli occhi! Bellissimo post

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  2. IO, da straniera che vice a Roma da 30 anni, ho sorriso taaaanto.
    Ma il punto 4 mi fa incazzare (ne muoiono troppi ciclisti e pedoni...datevi 'na regolata al volante!)

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